I dispositivi per assorbenza: modalità di acquisto e distribuzione in Italia

Michela Cerzani, Dante Cornago, Livio Garattini

CESAV - Istituto Mario Negri, Ranica (BG)


Il lavoro presenta i risultati di uno studio relativo alle modalità di acquisto e distribuzione nel SSN dei dispositivi per assorbenza, che ha coinvolto 23 ASL dislocate su tutto il territorio nazionale, per un totale di 10 regioni.
Ben 18 ASL hanno definito il prezzo di rimborso mediante gara di appalto, 4 ASL attraverso negoziazione diretta con le associazioni locali di farmacie, la restante ASL ha continuato a rimborsare un prezzo pari a quello indicato nel precedente Nomenclatore Tariffario del 1992. L’analisi dei bandi di gara ha evidenziato differenze formali tra i parametri di aggiudicazione delle gare, riconducibili a due criteri: “minor prezzo” (2 ASL) o “minor prezzo e miglior qualità” (16 ASL).
Per quanto concerne il confronto dei prezzi di aggiudicazione (calcolato sul pannolone più prescritto e stimando “un forfait mensile standard” per paziente) è possibile osservare una variabilità molto elevata, da un minimo di euro 21,64 mensili per paziente a un massimo di euro 70,80, per una media di euro 35,79 calcolata su tutte le ASL del campione e di euro 29,96 per le sole ASL che indicono una gara, a fronte di un prezzo da ex-Tariffario Nazionale del 1992 pari a euro 58,80. Tale variabilità non è risultata in alcun modo correlata al numero di pazienti serviti.
< Per quanto concerne la distribuzione nelle ASL che hanno indetto una gara, la consegna a domicilio effettuata dalle aziende vincitrici dell’appalto sembra essere il canale di erogazione preferenziale (13 ASL su 18), che tiene conto sia delle difficoltà di gran parte degli utenti a recarsi presso le strutture pubbliche, sia della corretta valutazione dei costi fissi di personale e deposito, spesso non considerati nelle ASL che effettuano distribuzione tramite distretto.
Concludendo, è opportuno sottolineare come il processo di decentramento del sistema sanitario ha ridotto i prezzi per l’acquisto dei dispositivi per assorbenza del 39% rispetto al sistema centralizzato in vigore nel 1992. Tale spesa potrebbe essere ulteriormente razionalizzata adottando come criterio di aggiudicazione la gara d’appalto al “minor prezzo”, con un consumo a forfait a paziente che inglobi anche alcuni servizi spesso arbitrariamente considerati come aggiuntivi nei capitolati. Questo schema generale potrebbe essere raccomandato a livello nazionale, lasciando le clausole concrete di applicazione alla discrezionalità della contrattazione locale.