L'EMEA: un ente utile ma ancora poco trasparente

Silvio Garattini

Direttore Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri", Milano


L'EMEA, agenzia europea per la valutazione dei farmaci, rappresenta per il settore un notevole passo in avanti nell'integrazione dei Paesi della UE. Tuttavia, la sua dipendenza dalla direzione generale delle imprese è un grave handicap che getta molte ombre sulla sua gestione e soprattutto sulla politica ispiratrice delle sue attività. Diverse sono le anomalie presenti: la persistenza di un "doppio binario" registrativo (europeo e nazionale), la mancata "obbligatorietà di confronti con farmaci esistenti" per i nuovi prodotti, la non disponibilità di un "fondo adeguato" per lo sviluppo di farmaci orfani, la segretezza sui "pareri negativi" espressi dall'agenzia. è tempo che avvengano cambiamenti significativi e l'EMEA ritorni nel suo alveo naturale, la sanità pubblica.