Il difficile equilibrio tra sviluppo tecnologico e universalismo:
la sfida dei sistemi sanitari europei

Giovanni Fattore

Direttore Dipartimento Analisi delle Politiche e Management Pubblico, e CERGAS Università Bocconi - Milano


Il presente lavoro descrive in maniera sintetica l’evoluzione storica e le caratteristiche dei sistemi sanitari del Regno Unito, della Germania e degli Stati Uniti, interpretandone le differenze attraverso una chiave di lettura economica. Sebbene con modelli diversi, i due paesi europei in esame riescono a garantire l’universalità dell’accesso alle prestazioni sanitarie. Negli Stati Uniti, invece, il ruolo residuale del finanziamento pubblico non riesce a supplire alle deficienze del settore privato, lasciando quasi un terzo della popolazione senza assicurazione o con una copertura assicurativa insufficiente.
Contemporaneamente, l’elevata spesa sanitaria degli Stati Uniti alimenta la diffusione di nuove tecnologie e nuovi approcci terapeutici sempre più costosi tra i paesi ricchi. Ma mentre in Europa ogni innovazione deve confrontarsi con i costi della distribuzione di reddito necessaria a garantirla in modo universale, oltre oceano questo confronto non viene fatto perché la diffusione della tecnologia non è legata all’essere inserita tra le garanzie universali ma all’esistenza di compratori, tipicamente di reddito medio-alto con buone coperture assicurative, disposti a pagarla. Bisogna inoltre evidenziare che i paesi europei hanno beneficiato in questi anni di prezzi dell’innovazione sostanzialmente più bassi di quelli statunitensi. Pertanto il mantenimento degli attuali assetti istituzionali dei sistemi sanitari in Europa richiede, tra l’altro, la capacità di governare la diffusione dello sviluppo tecnologico.