Informazione Scientifica sul Farmaco:
riflessioni ed indirizzi per una buona pratica

M. Gallucci(1), D. Favero(1), GP. Velo(2), F. Ongaro(3), GP. Amici(1), C. Salvato(1), C. Regini(2)
(1) ARGEI, Associazione Ricerca Geriatrica Interdisciplinare (Treviso) (2) Farmacologia Medica, Università di Verona (3) Dipartimento di Statistica, Università di Padova


L’appropriatezza farmacologica esprime la misura della corrispondenza dell’uso di un farmaco rispetto a standard di riferimento predefiniti, sia di natura clinica, quali indicazioni, controindicazioni e posologia, che di natura economica. Uno dei nemici dell’appropriata prescrizione dei farmaci negli anziani è l’oggettiva tendenza ad utilizzare molti farmaci nella terza età a fronte della polipatologia che affligge la popolazione anziana. Il nostro lavoro ha rilevato i farmaci assunti da un campione di 668 ultrasettantenni, mettendoli in relazione con la fragilità fisica espressa attraverso misure di performance, con la comorbilità e con dati di sopravvivenza. Sono emerse aree di inappropriatezza nell’assunzione dei farmaci sia nel verso del sovra-utilizzo, dove una specifica analisi dei costi dimostra come al 5% della spesa farmaceutica non corrisponda alcuna malattia veramente importante, che in quello del sotto-utilizzo; quest’ultimo, in particolare, rappresenta una delle barriere nascoste nei confronti del miglioramento della qualità dimostrandosi una condizione assai meno nota, discussa e studiata rispetto alle altre, sulla quale solo recentemente si è orientata l’attenzione sanitaria. Una particolare attenzione è stata dedicata allo studio dell’assunzione dei farmaci cardiovascolari, per la loro elevata frequenza di prescrizione e per l’importanza delle malattie correlate. Abbiamo, inoltre, considerato anche i farmaci di fascia C che, in genere, sfuggono alla rilevazione delle Aziende sanitarie limitata ai consumi di farmaci di fascia A, legata alla rimborsabilità da parte del SSN