Metodologia di formulazione del Prontuario Terapeutico Regionale della
Regione Emilia-Romagna: strumento di governo clinico e di politica del farmaco

Daniela Campagnoli, Monica Lanzoni, Mauro Mazzolani, Ester Sapigni, Cristina Malvi

Servizio Politica del Farmaco, Regione Emilia-Romagna


La Regione Emilia-Romagna ha attivato un prontuario regionale fin dal 1982. Se inizialmente il prontuario si è focalizzato sull’uso dei farmaci in ambito ospedaliero, nel 2005 si è concluso un percorso di ridefinizione dello stesso in relazione all’adozione di particolari meccanismi distributivi dei farmaci (distribuzione diretta sul territorio): da un Prontuario Terapeutico Regionale Ospedaliero (PTOR) si è quindi passati ad un Prontuario Terapeutico Regionale (PTR) che include anche i farmaci per i quali la Regione ha previsto forme di distribuzione sul territorio diverse da quella convenzionale.
I criteri cui si ispira il prontuario regionale sono: (i) sotto il profilo del processo, una valorizzazione delle esperienze sul territorio, quali le analisi di equivalenza terapeutica prodotte dal Centro di Valutazione dell’Efficacia dell’Assistenza Sanitaria (CeVEAS) ai fini della gestione degli acquisti in area vasta e le iniziative pregresse di prontuari a livello locale (nei confronti dei quali il prontuario regionale si pone come strumento di indirizzo e non di vincolo); (ii) sotto il profilo dei criteri di inclusione, sono stati considerati l’esigenza di copertura delle patologie rilevanti, i profili di efficacia e sicurezza (valutati sulla base dell’evidenza scientifica e della condivisione di tali evidenze con i professionisti), il costo per i farmaci ad equivalenza terapeutica, il consumo dei medicinali, adeguatamente analizzato grazie alla presenza di un avanzato sistema informativo.
Dato il positivo impatto del prontuario regionale, le azioni future saranno orientate al progressivo rafforzamento dello strumento, con una particolare attenzione all’ulteriore coinvolgimento delle Commissioni Terapeutiche Locali, alla formulazione di piani di attività annuali condivisi fra la Commissione Regionale e le Commissioni Locali, alla valutazione di farmaci innovativi, come i nuovi farmaci antitumorali (una particolare attenzione sarà posta alla valutazione economica nelle scelte), all’avvio di un dialogo con la medicina generale per elaborare documenti di indirizzo utili al settore delle cure primarie, laddove possibile per area tematico-patologica.